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giovedì 28 marzo 2013

Amici, lo stop alla corsa al serale annacqua il daytime. E l'effetto Emma ridicolizza i bianchi


Canale5 dovrebbe decidere la data di partenza del serale il primo settembre, chiuderla in cassaforte e non cambiarla per nessun motivo al mondo. Perché poi va a finire che un’edizione dal ritmo calibratissimo vanifichi le altissime prestazioni raggiunte a un passo dalla grande performance.
Non avendo un format internazionale blindato alla base, Amici può accelerare o rallentare la formula a suo piacimento. Così, quando sembravano ormai tutti pronti alla partenza del 30 marzo, abbiamo visto assegnare le squadre e le casette in maniera velocissima.
Una volta, invece, riconfermata la data del 6 aprile ed esaurito l’effetto curiosità sui coach, il pomeridiano ha iniziato a dare segni di stanca (come ogni anno del resto, ricordiamo quando Amici la domenica battè Giletti solo prima del serale). E a risentirne sono stati, seppur lievemente, gli stessi ascolti.


Lo speciale di sabato scorso è, infatti, sceso per la prima volta sotto il 20%, nonostante l’atteso ritorno del pubblico parlante (che è stato in fondo divertente). E l’ascolto si è abbassato anche in daytime, ieri fermo al 16% e poco sotto i 2 milioni di spettatori. Lo speciale pomeridiano di sabato prossimo, complici le vacanze pasquali, non andrà in onda, evitando la sfida prefestiva con il campionato.
Per il resto, da oggi sono tornate le verifiche e i ragazzi sono stati nuovamente messi sotto pressione dagli insegnanti, il cui ruolo non è più ben chiaro. Di regola non dovevano schierarsi con le squadre, ma alla fine l’hanno fatto (e anche in maniera pasticciata, la Celentano coi bianchi e Nicolò nei blu lascia di stucco). Con un aggravante: se prima potevano decidere da soli ora hanno un superiore a cui rendere conto.
Tale regolamento non farebbe un piega, se ognuno fosse giudicato da un professionista esperto. Lo stesso Miguel Bosè è piuttosto credibile nel ruolo. Diverso se un insegnante di lungo corso debba relazionarsi a chi non ha ancora i denti del giudizio.
Il problema, insomma, è la Di Michele che fino a tre anni fa preferiva Pierdavide a Emma, mentre ora trema al pensiero che la Marrone possa sgridarla per il suo cattivo operato. I Bianchi, infatti, sono un disastro nella preparazione e lei teme di esserne ritenuta responsabile:
“Voi avete delle qualità, ognuno diverso dall’altro, anche se ci sono alcuni di livello un po’ superiori agli altri nella preparazione. Oggi mi trovo nella condizione di dover chiamare Emma, che aspetta una mia chiamata questa sera, e di doverle dire ‘guarda, qui ci sono delle spade, quindi puoi andare tranquilla su questo, questo, questo e quest’altro”. Ma, io devo dirvi la verità, in questo momento voi non siete a un livello di preparazione sufficiente per uscire da soli e per supportare anche gli altri, in quello che sarà uno scontro collettivo. Voi vi rivedrete con Emma e mi auguro che mettiate a posto le cose che non sono a posto. E vi facciate vedere molto più motivati e più decisi. Vorrei l’entusiasmo di poter dire ‘Emma, che meraviglia, stanno lavorando benissimo’. Vi prego, preparatevi all’incontro con Emma in maniera molto più convincente di oggi e fate in modo che lei possa dire ‘Grazia, non ti sei sentita in condizioni di consigliarmi, perché magari non erano pronti, ma ti assicuro che sono prontissimi’”.
Dove siamo arrivati? Basta che una si sia atteggiata a sindacalista dei bimbiminkia, abbia urlato a Sanremo e fatto pietismo sulle riviste di gossip per avere voce in capitolo come direttore artistico? Come fa un’artista di lungo corso come la Di Michele ad accettare di tenere la “Schiena” bassa senza battere ciglio?
Gli stessi Bianchi non ci guadagnano molto in credibilità, finendo per essere oscurati e ridicolizzati insieme dai consigli-slogan della Marrone.
Ma quello che lascia più preoccupati è che tutti siano in crisi, nonostante abbiano avuto tre settimane di tempo solo per prepararsi alla prima puntata. Come faranno a reggere il ritmo di una puntata registrata a settimana?

Fonte:Tvblog

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