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martedì 26 marzo 2013

Donne in gioco, su Canale 5 la fiction sulla ludopatia


La ludopatia, ovvero la dipendenza dal gioco d’azzardo (che in Italia coinvolge un milione e mezzo di persone), diventa tema di un film-tv“Donne in gioco”, in onda questa sera e domani alle 21:10 su Canale 5, è infatti una fiction che presenta al grande pubblico una storia che porterà la protagonista prima a voler aiutare una ragazza finita nel vortice di questa patologia, e poi a dover lottare per non finirci lei stessa.
Protagonista è Michelle Bonev, che della fiction è anche regista, sceneggiatrice (con Valerio D’Annunzio) e produttrice (con la sua Romantica Entertainment). L’attrice interpreta Olivia, una poliziotta che conosce il mondo del gioco d’azzardo quando decide di aiutare ad uscire dal giro Natasha (Nadia Konakchieva), una ragazza dell’est che ha finito per prostituirsi pur di avere i soldi per giocare.
Insieme al Primo Dirigente del Commissariato Franco Binasco (Lando Buzzanca), decide di infiltrarsi nelle bische d’azzardo, per trovare colui che le gestisce ed arrestarlo. Scopre che a capo di tutto c’è Salvatore Losarno (Gaetano Aronica), boss della ‘Ndrangheta colpevole anche dell’omicidio di suo padre. Per Olivia, ora, è il momento della vendetta nei confronti di Losarno.
Ma infiltrandosi all’interno delle bische, la protagonista inizia a giocare, diventando lei stessa dipendente da quella forma di gioco che vorrebbe combattere. Arriva a spendere i risparmi di famiglia, aumentando le tensioni con il marito Riccardo (Fabio Fulco) e la figlia Martina(Federica Sabatini). Il cast della serie comprende anche Martina Colombari, Marco Marzocca e Marco Falaguasta.
Come detto, “Donne in gioco” vede in prima fila su più fronti la Bonev, che ha ammesso a “Tv Sorrisi e Canzoni” di aver lavorato molto sul progetto:
“Tre anni fa ho scoperto per caso il problema del gioco d’azzardo. Le vittime sono soprattutto donne: il 61%. Così ho studiato il fenomeno, ho sentito esperti ed ho chiesto la consulenza della polizia. Anche perchè nella storia ho voluto prendere spunto da casi reali”.
Se la fiction dovesse andare bene, la Bonev pensa già ad un seguito, anche perchè il fenomeno del gioco d’azzardo potrebbe portarle altre storie di dipendenza che, secondo lei, si può curare solo in un modo:
“Nella fiction propongo una soluzione: l’amore della famiglia. E’ l’unica che può aiutare una persona aliberarsi da questa ossessione, ma solo se viene presa sul nascere”.
Un pessimismo a cui, però, non deve seguire una rassegnazione: nel nostro Paese il fenomeno è al centro di numerosi studi per trovare le giuste terapie che possano di nuovo dare speranza a chi entra in questo tunnel di poterne uscire.


Fonte:Tvblog

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